Un album strumentale che consiste essenzialmente in una sorta di cross over di varie influenze, dalla musica etnica, a quella elettronica, a influssi jazz e rock. Il tutto assemblato badando a conservare un equilibrio musicale costante.
Let them say è un brano giocato sull’insolito equilibrio tra una chitarra a 12 corde, un’incalzante sezione ritmica e un assolo di violino elettrico della compositrice americana Molly Joyce.
Rimandi più chiaramente etnici si ascoltano nella successiva Delicate sabbath, L’atmosfera si placa nella dolente Darkness I became, per solo pianoforte.
Chiari influssi etnici si ascoltano in Fellow travellers, mentre Dei miei sospiri è un pezzo concepito come una sorta di ponte tra passato e presente. Sono state utilizzate parti di un madrigale di Carlo Gesualdo e innestate su una base musicale di concezione moderna. Già nel titolo Finis Terrae riecheggia di confini lontani, evocati anche dall’utilizzo dell’erhu, il violino cinese. Lovers second leap è un brano nato come coda a un pezzo dei Genesis che il Notturno suona spesso con Ray Wilson. Lo sviluppo strumentale di questo pezzo, molto giocato sull’intreccio tra chitarra e pianoforte, rimanda un po’ al progressive rock. Progressive che torna nel titolo di un altro brano, Le magnifiche sorti (e progressive), una piccola citazione leopardiana. Il violoncello di Kaitlyn Raitz caratterizza So far out. L’aspetto più propriamente elettronico emerge in Handful of hopes, brano nel quale, tuttavia, si ascolta uno strepitoso assolo di clarinetto del musicista giapponese Rappa Shokai. Conclude l’album Evidence of invisible, dove a far da mattatore è un inconsueto ukulele.
Alle registrazioni del disco hanno partecipato anche la violinista russa Nadia Khomoutova, presenza fissa anche nei concerti del Notturno, il nuovo batterista Francesco Margherita, Simone Pizza, anche lui alla batteria, Luciano Aliperta e Giuseppe D’Alessio al basso (Giuseppe è il fratello del compianto Antonio, vecchio bassista del Notturno) e, presenza di assoluto prestigio, il gruppo Gesualdo che ha prestato le sue voci nel brano Dei miei sospiri.
La copertina è nuovamente di Fabio Mingarelli.